03 Marzo 2012 CONCERTO MEMORIAL

Aradeo (Le)

Il Palarock di Aradeo (Le) rende omaggio al Leone del Salento, il re della pizzica scomparso quattro anni fa: Pino Zimba. Tra gli ospiti l’amico Ruggiero.

L'artista, nato e vissuto proprio ad Aradeo, sarà celebrato da tutti i più grandi nomi della musica popolare che hanno avuto l'onore di collaborare con lui: dai figli Edoardo e Ines Zimba, al suo gruppo Zimbaria, passando per Officina Zoè (con cui Pino ha condiviso la parte centrale della sua carriera), Ruggiero Inchingolo, Claudio Miggiano, Giuseppe Turco, Mascarimirì, Salentorkestra, Cardisanti, Enza Pagliara, Ninfa giannuzzi, Raffaella Aprile, Alessia Tondo, Sandra Caiulo, Antonio Amato, Mauro Durante, Emanuele Licci, Antonio Melegari, Emanuela Gabrieli, Carlo Canaglia, Antonio Castrignanò, Andrea Presa, Stella Grande & Anime Bianche, Puccia e Cesko degli Après La Classe. 

Ospiti speciali della serata , il maestro Ambrogio Sparagna e Edoardo Winspeare, regista del film "Sangue Vivo" che ha dato al protagonista Pino Zimba popolarità nazionale ed internazionale. 

 

Questa le parole dedicate a Pino che Inchingolo ha annunciato dal microfono del palco

  

Buonasera a tutto il pubblico meraviglioso qui presente.

Vi leggo due parole che ho scritto durante il viaggio, prima di arrivare ad Aradeo. Le voglio dedicare a Pino Zimba.

Ci sono uomini il cui nome dopo la morte cade nell’oblio. Ci sono uomini, invece, che quando scompaiono lasciano il segno.

Questo è uno dei tanti brani che suonavamo con Pino. Forse senza le provocazioni dei suoi sonagli, dei suoi sguardi e delle sue movenze questi suoni non sarebbero nati. Quando ai tempi dell’Officina Zoè e poi con Zimbaria, suonavamo insieme, le terzine dei suoi sonagli si mescolavano con gli acuti del violino raggiungendo il culmine dell’intesa tra i due strumenti. Questo risultato sonoro riusciva a rapire i sensi delle folle entusiaste che ballavano.

L’energia che Pino mi ha regalato quando era in vita è rimasta nel mio modo di suonare, aggiungendosi a quel “pizzico” che mi ha insegnato la buonanima del mio maestro di pizzica, Luigi Stifani, ultimo violinista terapeuta del Salento, di cui questa sera ho l’onore, per la prima volta, di adoperare il suo archetto prodigioso grazie al permesso ricevuto da sua figlia Giovanna che è qui presente in mezzo al pubblico e a cui rivolgo i miei saluti più cari.

Adesso vi lascio con una dedica che ho fatto a Pino il giorno della sua scomparsa:

Caro Pino mi manchi tanto e nel mio cuore rimarrà per sempre impressa la tua voglia di vivere, la tua carica esplosiva e l’inconfondibile canto dei tuoi sonagli paragonabile a una cascata che scorre ininterrottamente, che riusciva a inebriarmi, ad eccitare gli acuti del mio violino e al contempo mi permetteva di costruire i fraseggi e di tessere la sonata.

Ciao Pino dal tuo affezionatissimo Rino