La mia ricerca sul tarantismo salentino inizia nel 1985 quando, all'Università di Bologna, ero allievo di Roberto Leydi, uno dei primi etnomusicologi italiani ad intervistare negli anni '60, insieme a Diego Carpitella, il violinista terapeuta del tarantismo, Luigi Stifani.

Leydi accortosi della mia passione per il violino della tradizione popolare, in quanto già da tempo studiavo questo strumento, mi esorta a conoscere Stifani per scrivere una tesi di laurea sulla sua vita.

Accettai subito l'invito e, grazie ad una sua lettera di presentazione, mi recai in Puglia, la mia regione d'origine, esattamente a Nardò (Salento), per intervistare il maestro Luigi Stifani ossia l’ultimo e il più importante violinista “terapeuta” del Salento, protagonista di numerosi rituali per la cura del “morso” della mitica taranta nonché principale informatore dell’etnologo Ernesto De Martino, nel corso della sua indagine condotta nel 1959, per studiare il tarantismo salentino.

Nel 1989 i frutti delle mie ricerche vengono raccolti nella tesi di laurea: Biografia di un suonatore popolare: Luigi Stifani di Nardò, conseguita con lode, al DAMS (Musica) dell’ Università degli Studi di Bologna e discussa con lo stesso Roberto Leydi. In questo lavoro ho analizzato i suoi manoscritti e il modo in cui vengono suonati gli strumenti musicali. Inoltre, ho trascritto e analizzato le musiche eseguite durante i rituali terapeutici. In seguito, dalle trascrizioni, ho ricavato le strutture melodiche dei brani. Durante questi anni, attraverso numerosi incontri con il M° Luigi Stifani, imparo i moduli ritmico-melodici della pizzica cosiddetta “tarantata”, oltre al modo di suonarla.

Dal 93 in poi, inizia la mia esperienza sul campo a stretto contatto con i suonatori depositari e i portatori diretti della tradizione, come: Luigi CecereAntonio Stifani (fratello di Luigi), Uccio BandelloGiovanni AvantaggiatoUccio AloisiUccio CasaranoPino Zimba. Apprendo le modalità esecutive del tamburello, dell'organetto e della chitarra, gli stessi strumenti che venivano usati per la terapia del tarantismo.

Nel 1995 le pizziche di Stifani suonate con il mio violino, grazie alle trascrizioni riportate nella mia tesi di laurea, varcano per la prima volta i confini regionali, partecipando con il gruppo "Officina Zoè" in prestigiosi Festival nazionali ed esteri. Il ritmo iterato e i suoni più acuti del violino vanno dritto al cuore e riescono a sedurre, a trainare i tamburelli fino al parossismo. Il suono del violino rappresenta l’espressione più fedele al sentimento musicale di L. Stifani e della sua terra. Nella melodia del violino si scorge lo stile esecutivo più rappresentativo di quest'ultimo periodo di riproposta della pizzica salentina, a cui tanti giovani violinisti si sono ispirati. La folla, trascinata e rapita da questi suoni, si esalta, applaude e allo stesso tempo balla, irretita dal magico ritmo ossessivo della pizzica tarantata.

Questo intenso sodalizio con l'Officina Zoè si concluderà nel 2000, con la partecipazione come attore e musicista nel film"Sangue vivo" di Edoardo Winspeare.

Nel 1999, parallelamente all’esperienza con la musica della tradizione salentina, fonda il gruppo “Trio Radici” con un repertorio, ai confini tra rilettura della tradizione e nuova composizione, che mette in risalto gli strumenti da lui adoperati: violino, mandolino, oud, fisarmonica, chitarra, lira calabrese.

Nel 2002, solo i sonagli del tamburello di Pino Zimba riescono a far cantare gli acuti iterati del mio violino al ritmo serrato e ossessivo della pizzica "tarantata". Nasce così il gruppo "Zimbaria". Durante questi anni ho avuto la possibilità di approfondire i miei studi sulle musiche eseguite durante gli altri tipi di ballo della pizzica, oltre a quelle usate per scopi terapeutici.

Nel 2003 i risultati di questa ricerca confluiranno nella mia prima pubblicazione dal titolo: Luigi Stifani e la pizzica tarantata. Studio sugli strumenti musicali, sulla musica “numerica” e sulle musiche eseguite (trascrizioni, analisi delle strutture melodiche, moduli ritmico-melodici) dal gruppo di Luigi Stifani durante le cure rituali del morso della mitica taranta (edito da Besa Editrice). 

Parallelamente all'attività concertistica continuo i miei studi su Stifani. Finalmente nel 2007, dopo 4 anni dall'uscita del libro, le registrazioni delle musiche suonate da Stifani e il suo gruppo, durante i rituali terapeutici del tarantismo, vengono da me raccolte in un CD dal titolo: Le pizziche tarantate di Luigi Stifani, valido e indispensabile supporto sonoro al libro. 

Dopo la morte di Stifani, continuo a frequentare la figlia Giovanna, suonando in varie serate di premiazione e memorial dedicate a suo padre. 

Nel 2008, dopo 4 anni di preparazione, esce il film documentario "Latrodectus" di  J. Bassét e I. Gurrado, nel quale sono autore delle musiche oltre a rilasciare una preziosa testimonianza in cui illustro, in breve, la funzione e il modo di suonare i due strumenti fondamentali nella cura domiciliare del tarantismo:il violino e il tamburello.